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Una mappa per reinventarsi (o per perdersi). Gli artisti e la rappresentazione del mondo

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Nel libro L'arte della guerra è scritto che per vincere il nemico devi conoscere il suo territorio. Con quella scrittura lapidaria propria di un testo del V secolo a.C. Sun Zu ci suggerisce che per raggiungere l'obiettivo devi sapere dove stai andand o . In fondo, se è vero che il conflitto può essere anche letto come metafora della trasformazione di ogni esistenza, è come se ci si invitasse a disegnare una mappa del luogo che vogliamo raggiungere, fisico o immateriale che sia. O della persona che vogliamo diventare. In questo tempo in cui tutto è sospeso e nuovo mi succede di pensare alle mappe. Sono barricata in casa come tutti, conosco ogni anfratto della mia abitazione, conosco la mia scrivania (il luogo dove passo più tempo), eppure vorrei tanto una mappa: perchè sento che potrebbe cambiare qualcosa o forse sta già cambiando, nel modo di accostarmi a tanti aspetti del vivere : il lavoro, le relazioni, la ricerca della conoscenza, il tempo. Johann G. Immanuel Breitkop

Silenziosa e incantevole. Racconto di città per immagini

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Che suono ha la città in cui abitate? Forse vivete in campagna o al mare e siete abituati al silenzio ma chi è cittadino sa che il suono di una città può essere particolare, finanche diventare una voce. Quel che è certo è che oggi Palermo è silenziosa - come tutta l'Italia - e che il suo consueto trambusto si è smorzato: dallo spazio lì fuori risuona il vuoto delle strade deserte, delle saracinesche abbassate. Il grigio dell'asfalto non è mai stato così visibile ed ecco che ogni tanto si avverte l'eco immensa di qualche sparuta auto o motocicletta che attraversa le vie. Gabriele Basilico, Palermo, 1998 . Che effetto vi fa la città vuota e silenziosa? Vi spaventa, vi rassicura, vi immalinconisce? Quel che vorrei è potere attraversarla - magari dall'alto - per godermi il vuoto surreale e nuovo (in attesa del ritorno alla normalità). Amo le città, amo la condizione metropolitana con tutte le loro difficoltà, e non potendo andare da nessuna parte mi consolo ricorda