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Dietro le quinte di un capolavoro (con discrezione)

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Lezione sulla pittura fiamminga . Dall'alto della LIM i coniugi Arnolfini di Jan van Eyck ci guardano seri. Si commenta la presenza dei molti oggetti che raccontano un evento solenne, le nozze. Un ragazzo chiede: 'Prof, ma siamo sicuri che il pittore voleva davvero dare un significato a tutte queste cose, non è che sono stati i critici che studiando tempo dopo hanno visto simboli che non c'erano? '. ean van Eyck, I coniugi Arnolfini, 1434, olio su tavola, National Gallery, Londra. Domanda puntuale, che potremmo articolare in questo modo: su quali elementi ci basiamo per leggere e comprendere un'opera d'arte? Ed ancora: in cosa consiste il lavoro degli storici dell'arte? Come spesso succede una domanda genera tanti altri interrogativi.  Cercando di andare per ordine: ci accostiamo ad un'opera d'arte (che sia un dipinto, una scultura, un oggetto d'arredo, un manufatto o prodotto che presenta valenze estetiche, caratteristiche tecni

La fiducia nei perché

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Ricordo che molti anni fa il quotidiano che leggo con assiduità pubblicò una recensione di uno strano libro americano. Il libro proponeva centinaia di domande, talvolta paradossali, spesso bizzarre e curiose, ma sempre tali da farti fermare. Era qualcosa che ti portava a considerare l’importanza dei ‘perchè’, e soprattutto,  la straordinaria possibilità che le domande proliferino in modo costruttivo , come grappoli, come rami su un albero immenso. Penso spesso a quel libro - che non ho mai letto se non attraverso ciò che riportava il quotidiano - quando sono in classe con i miei studenti. Il lavoro di insegnante è bello e vario e porta a confrontarsi con ogni tipo di essere umano, e in particolare, con ogni tipo di essere umano in formazione, quando è in una fase di esplorazione e di definizione. La gioventù. Succede spesso, per fortuna, di imbattersi in studenti che sembrano avere una sola missione, un solo credo, una sola aspirazione: travolgerti di domande . Ecco che i ‘perchè