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Morire per una ciocca di capelli. Il corpo delle donne iraniane è anche il nostro

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Succede dunque di morire per una ciocca di capelli. Lo sapete tutti: il 13 settembre, a Teheran, la ventiduenne Masha Amini è stata arrestata dalla 'polizia morale' perchè non indossava correttamente il velo, l' hijab . Amini è morta qualche giorno dopo per il trauma cerebrale causato dalle percosse inflitte dai suoi carcerieri. La vicenda è stata rilanciata su tutti i canali mediatici, seguita da un divampare di manifestazioni che dall'Iran hanno toccato altri paesi. Significativo il gesto di tante donne che danno fuoco al velo in segno di ribellione e che si scoprono o tagliano i capelli, in pubblico e davanti alla polizia, fino a rischiare la vita (uccisa da sei proiettili anche la giovane Hadis Najafi, persona simbolo delle proteste di queste ore). Si muore per il fatto di mostrare qualcosa di così intimo e pericoloso da dover essere nascosto, i capelli, quei capelli che Amini e tutte le altre non potranno più né coprire né tanto meno liberare al vento. Si muore pe

Le pietre del passato, le domande del presente. Una prova d'esame

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Tempo d'esami di stato, al via oggi con la prima prova scritta di italiano. In qualità di commissario interno e in qualità di persona che l'arte la studia (e più in generale come persona che si interroga), ho voluto cimentarmi anch'io come i miei ansiosi studenti . La  traccia che ho trovato più interessante: il testo argomentativo che si chiedeva di elaborare a partire da un brano di Tomaso Montanari,   tratto da Istruzioni per l'uso del futuro (Minimun fax, 2014). Il testo che ne è venuto fuori è sicuramente più libero rispetto a quanto avrebbe dovuto un candidato alla maturità, ma spero comunque di essere promossa. L'idea di cimentarsi con le tracce non è originale, come succede nel bel blog didatticarte.it nel 2018. Insomma, gli esami non finiscono mai e mettersi alla prova male non fa.  "Si parla tanto di bellezza di questi tempi, ma raramente troveremo un termine così difficile da definire e sul quale metterci d’accordo. Da sempre scrittori, pens

Il corpo sbagliato / 2

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Se c'è un'immagine a tutti chiara nella mente, che evoca in qualunque ragazzo la certezza di un ricordo, quella è la Venere di Botticelli:  La nascita di Venere , dipinta per i Medici alla fine del XV secolo e circondata da un'aura di mistero. Elaborata in un contesto elitario e raffinato che si nutre di Neoplatonismo, ricca di rimandi alle Metamorfosi di Ovidio e ad altri testi antichi, la tela propone la rappresentazione della bellezza ideale. Ma perchè ci appare così bella? Perchè piace così tanto? S. Botticelli, Nascita di Venere, 1482-85, olio su tela, Galleria degli Uffizi, Firenze. Lancio queste domande in classe ogni volta che la figura bionda appare sullo schermo della LIM o sul libro, consapevole della scivolosità delle argomentazioni. Si parte sempre da domande, per indagare non solo il Rinascimento italiano ma soprattutto il nostro pensiero e la nostra emotività. Ragionare in modo non superficiale su bellezza e gusto, sul perchè certe immagini diven