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Cosa ti aspetti da me? Sull'arte, le aspettative, l'identità

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"Prof, ma se le donne nell'antica Grecia non contano nulla e stanno in casa, come mai la divinità della guerra è proprio Atena, una donna? ". Interno giorno in una classe di primo liceo artistico. La domanda apre una vivace discussione e ci porta ad occuparci di Atene e della mitologia, del femminile e dei complessi rapporti tra i generi, nella classicità e con qualche salto nell'oggi. Studiare l'arte del V e del IV secolo a.C., tra un'amazzone di Fidia e una Venere di Prassitele, impone sguardi che vanno ben aldilà della bellezza formale della classico: a partire da una scultura si possono esplorare strade insospettate. Mimmo Jodice, Amazzone, 2007. Chiarito che il ruolo di Atena è quello di presiedere alla guerra intesa come strategia e intelligenza, con una certa distanza rispetto alla guerra come violenza che compete ad Ares; maneggiati in qualche modo gli intricati rapporti tra maschi e femmine nell'Olimpo e metabolizzato - forse - lo sconcerto provoc

E tu che guerriera sei?

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Lezione su Donatello, siamo in una classe tutta al femminile. Si parla di San Giorgio, martire cristiano che libera una fanciulla dal drago cui dovrebbe andare in pasto. L’iconografia ce lo consegna fiero mentre dal cavallo impugna la spada. Alla domanda ‘E voi, vorreste essere salvate da un principe?’ si leva un coro di ‘no!’. ‘Piuttosto siamo noi le guerriere!’. In molte evocano le amazzoni.  La donna nell'arte : un tema che si snocciola lungo innumerevoli vie. Cerco di fare una selezione supersintetica in omaggio alle mie alunne-guerriere, per ricordare delle figure che, nella storia dell'arte, in qualche modo sono andate controcorrente . Mi sembra utile prendere spunto da un tema di tutti i tempi, ovvero che tipo di persona scegliamo di essere e come ci offriamo alla societa, per approfondire aspetti dell'iconografia - nell'arte -, ma anche per prendere confidenza con il sentimento di sé - nell'esistenza. E quanto può essere fragile e delicato negli anni d

Considerazioni per giovani esploratori

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Ore 13.15, uno studente mi domanda: “Prof, come faccio a migliorare i miei voti?”. L’alunno parte da un’ottima posizione e potrebbe considerarsi arrivato a destinazione. Ammiro chi non si accontenta, in un’ottica generale così come nell’apprendimento. La domanda innesca però delle riflessioni, anche perché al mio alunno ho dovuto dare una risposta.  Cosa vuol dire studiare? Rivolgo a me stessa il quesito in modo da trovare delle indicazioni (spero utili). Credo infatti che per rispondere a Giovanni se debba partire da qui. Si tratta di qualcosa che rischiamo di fare senza pensare troppo, anche solo per la tentazione dell'inerzia - insegnare, studiare, valutare - e già l'acquisire consapevolezza delle proprie azioni (e i pensieri sono azioni) è una conquista.  Studiare vuol dire tante cose e con me si parla di studio della storia dell’arte ma probabilmente alcuni ragionamenti possono adattarsi ad altri orizzonti ben oltre quello umanistico. In prima battuta studiamo