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Visualizzazione dei post da dicembre, 2018

Tutti i colori del nero

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Cosa vi viene in mente se dico nero? Il buio fitto della notte, un incubo, uno stato d'animo? Tutto questo e molto altro, ne sono sicura. No, non è l'umor nero che mi spinge a parlare di questo 'non colore', o la mia passione per l'horror, tutt'altro: meditavo da tempo di scrivere sui colori, poi sotto l'albero di Natale ho trovato un bel libro ed eccomi all'opera. Sul colore , di David Scott Kastan e Stephen Farthing (2018) ha tanti pregi ma soprattutto un inizio folgorante: "Il colore è una collaborazione, tra la mente e il mondo, come ha detto Paul Cézanne". Un inizio che va subito al dunque: il colore è tanto qualcosa di presente e tangibile nella nostra vita, quanto ineffabile e impossibile da circoscrivere. Fa parte del mondo e della sua esperienza ma esiste solo in virtù della nostra mente e soggettività. Non è sul colore in generale che vorrei comunque soffermarmi, piuttosto sul nero, il colore che deriva dall'assenza

E tu, che viaggio vorresti fare?

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E adesso una fotografia. Una foto di Ferdinando Scianna, pubblicata per le edizioni Henry Beyle nel libro Lettori , 2015. Un progetto dedicato alla lettura , accompagnato da un bel testo dello stesso Scianna. Ferdinando Scianna, Italia 1991. Amo questa foto. Me la porto dietro nel mio cassetto dei ricordi da quando ne ho preso conoscenza. Ogni tanto me la guardo sul monitor o su qualche stampa di poco valore (l'avrò, prima o poi). Me ne beo e mi ci immergo. Immagino qualcosa su di lei, su di lui, sulla storia che sembra avere inizio in questo bianco e nero. Il fatto è che tante immagini di fotografi noti e meno noti fanno oramai parte del mio immaginario privato. Ci sono immagini che tornano in mente come fossero fantasmi, o personaggi, quasi delle conoscenze amichevoli e benevole , preziose, che portano con sé una certa atmosfera - qualcuno la chiama ‘aura’. Immagini così cariche di qualcosa – energia, bellezza, stupore, inquietudine – da diventare contigue alla realt

Il mondo nelle mani

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Nei giorni scorsi ho avuto la fortuna di assistere alle prove di un balletto. Si trattava della prova dello spettacolo dedicato al   mito di Apollo e Dafne , messo in scena dal coreografo  Aurelio Gatto  per i Teatri di pietra. Di passaggio nella provincia di Siracusa la compagnia ha scelto alcune scuole in cui svolgere le prove, in presenza di classi e docenti, e tra queste la scuola in cui lavoro, il Liceo Scientifico Leonardo da Vinci di Floridia. Non sono una frequentatrice di spettacoli di danza ed è stato bello scoprire una lettura così intensa ed attuale del mito. Come è noto Ovidio ne parla ne Le   M etamorfosi, ma l’incanto consiste appunto nel fatto che una storia così antica abbia ancora molto da dire . Lo spettacolo si concentrava sul tema del dubbio e della complessità : quelli di una bellissima giovane, Dafne, che si affaccia alla vita, e che sfugge allo slancio appassionato di Apollo. Sulla scena volteggiava il dio, innamorato della ninfa perché trafitto dalla f