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Noioso a chi? Su musei e dintorni

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Qual è stata l'ultima volta che siete stati in un museo? Personalmente, dall'inizio dell'anno ho avuto due occasioni: la prima per visitare la mostra su Antonello da Messina alla Galleria di Palazzo Abatellis di Palermo, la seconda rileggendo un libro di Thomas Bernhard, Antichi maestri . Cosa c'entra un museo con un romanzo? I musei non sono luoghi virtuali, d'accordo, sono luoghi fisici dove si custodiscono oggetti fisici (se non sono le opere smaterializzate delle mostre 'performative' molto in voga di questi tempi) ma possono essere luoghi di immaginazione, dove le arti visive incontrano altre forme di espressione, dove insomma a partire dagli oggetti custoditi possono avviarsi esperienze originali.  Fotogramma da Band à part , di J.L. Godard, 1964 . Mi sono venute in mente queste cose leggendo appunto il Bernhard di cui sopra, incisivo caustico e meraviglioso. Nel racconto si parla della figura del musicologo Reger, che un giorno sì un gior

Il corpo sbagliato / 2

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Se c'è un'immagine a tutti chiara nella mente, che evoca in qualunque ragazzo la certezza di un ricordo, quella è la Venere di Botticelli:  La nascita di Venere , dipinta per i Medici alla fine del XV secolo e circondata da un'aura di mistero. Elaborata in un contesto elitario e raffinato che si nutre di Neoplatonismo, ricca di rimandi alle Metamorfosi di Ovidio e ad altri testi antichi, la tela propone la rappresentazione della bellezza ideale. Ma perchè ci appare così bella? Perchè piace così tanto? S. Botticelli, Nascita di Venere, 1482-85, olio su tela, Galleria degli Uffizi, Firenze. Lancio queste domande in classe ogni volta che la figura bionda appare sullo schermo della LIM o sul libro, consapevole della scivolosità delle argomentazioni. Si parte sempre da domande, per indagare non solo il Rinascimento italiano ma soprattutto il nostro pensiero e la nostra emotività. Ragionare in modo non superficiale su bellezza e gusto, sul perchè certe immagini diven

Il corpo sbagliato

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"Prof, posso fare una domanda stupida?". "Certo, ma non esistono domande stupide". "Perchè quella scultura non ha più le mani?" . Scambio di battute con Alessandra, in una terza, a proposito di Cleobi e Bitone, i gemelli più famosi della scultura greca arcaica. Si stagliano alti e massicci, inespressivi ma solidi. Il tempo, oltre a portar via il colore che probabilmente li vivacizzava nel lontano VII secolo a.C., oltre a smussare la loro pietra e l'aura di sacralità che doveva circondarli, ha portato via anche le estremità superiori, almeno nel caso di uno dei due. Cleobi e Bitone, VII sec. a.C., marmo, Museo Archeologico, Delfi. Ecco che si è accesa una scintilla e la domanda ha innescato il desiderio di mettere insieme quelle opere, sculture e non solo, che hanno qualcosa di perduto o rotto, in un certo senso qualcosa di 'sbagliato' . Opere che propongono una diversa rappresentazione del soggetto per eccellenza dell'arte di tutt

Case, incubi e misteri

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Le nostre vite si svolgono dentro e attraverso delle case. Da una casa usciamo la mattina, in una casa rientriamo la sera dopo il lavoro . La casa è quel luogo dolce, protetto e confortevole che eleggiamo a centro di un'intera esistenza. Possiamo viaggiare, attraversare mari e deserti, andare di paese in paese nel modo più irrequieto e nomade possibile: sarà pur sempre una casa che ci accoglierà e sarà una casa che racconterà chi siamo.  Mi sono venute in mente tutte queste cose - e molte altre - facendo la scoperta di Shirley Jackson , scrittrice americana fino ad ora a me ignota, a cui sono approdata attraverso una serie Netflix, Hill House . Jackson è stata autrice del romanzo a cui si sono ispirati molto liberamente gli autori della serie,   L'incubo di Hill House ,  ed è autrice di racconti e romanzi considerati di culto nientedimeno che dal maestro dell'horror per antonomasia, Stephen King.  E' stata una rivelazione, ma soprattutto, leggendo sia i